IL BLOG DELL’ANGELO

Viaggio in Oman

24 marzo 2025

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Oman, un viaggio tra avventura, sapori ispirazioni

Ci sono viaggi che lasciano un segno profondo, esperienze che arricchiscono non solo l’anima, ma anche il nostro modo di creare in cucina.

Il nostro itinerario in Oman è stato un’avventura di 2000 km attraverso paesaggi mozzafiato, mercati traboccanti di spezie, sapori autentici e incontri che ci hanno fatto scoprire nuove prospettive gastronomiche. Un viaggio che porteremo con noi nel nostro ristorante, trasformandolo in ispirazione per nuovi piatti fusion.

Vi raccontiamo le tappe piu’ salienti!

Seeb e le meraviglie delle Daymaniat

Il nostro viaggio è iniziato a Seeb, una cittadina costiera a pochi chilometri da Muscat, nota per il suo caratteristico souq e per il porto da cui si parte per una delle esperienze più incredibili del viaggio: la gita alle isole Daymaniat.

Queste isole protette, un paradiso naturale nel cuore del Golfo di Oman, ci hanno regalato un’esperienza indimenticabile tra acque turchesi e fondali ricchi di coralli. Abbiamo nuotato tra pesci tropicali e tartarughe marine, immergendoci in un mondo sottomarino che sembra uscito da un sogno.

Dopo questa incredibile avventura in mare, ci siamo immersi nei colori e nei profumi del Souq di Seeb, un mercato autentico e vivace dove i venditori, con il loro entusiasmo contagioso, ci hanno fatto assaggiare spezie rare, frutta secca, datteri e persino pesce essiccato. Qui abbiamo scoperto ingredienti locali dal potenziale sorprendente, come il lime nero essiccato, il sumac e il miele omanita, che presto potrebbero trovare posto in qualche nostra nuova creazione in cucina.

Muscat: tra tradizione e modernità

Dopo Seeb, la nostra esplorazione è proseguita a Muscat, la capitale omanita, dove il fascino della tradizione si intreccia con la modernità. La prima tappa è stata la splendida Moschea del Sultano Qaboos, un capolavoro architettonico che ci ha lasciato senza fiato con i suoi tappeti immensi e i lampadari scintillanti, avvolti nel rigore e sfarzo in una luce bianca e dorata che riflette il sole abbagliandoci di stupore!

Dopo questa visita suggestiva, abbiamo deciso di concederci un po’ di relax sulla Qurum Beach, una delle spiagge più conosciute di Muscat, poco distante dall’ Opera’ (che abbiamo saltato accaldati e per un po’ di voglia di mare) …il contrasto tra la frenesia della città e la tranquillità delle sue acque cristalline è stato rigenerante.

Poco distante da qui si trova la PDO Beach, una baia più appartata e meno frequentata, per noi molto piu’ bella della precedente e ideale per chi desidera nuotare in tranquillità e indossare un bikini senza sentirsi troppo osservato! L’acqua turchese di questa piccola baia è incredibilmente limpida, e proseguendo oltre una collinetta di rocce facili da scalare, si trova un’altra spiaggetta ancora più piccola, perfetta per lo snorkeling. Qui abbiamo avuto la fortuna di nuotare con numerose tartarughe marine, un momento magico. peccato solo la zona è residenziale e piuttosto esclusiva, circondata da cantieri e costruzioni, segno di un Oman in continua evoluzione tra modernità e tradizione.

Immancabile poi una passeggiata nel Mutrah Souq, il più famoso mercato della città, tra vicoli profumati di incenso e banchi carichi di spezie, stoffe colorate e gioielli in argento. Qui, tra profumi di zafferano, cardamomo e acqua di rose, abbiamo iniziato a immaginare nuove contaminazioni per la nostra cucina fusion. E, come da tradizione in ogni nostro viaggio, non poteva mancare l’acquisto delle cartoline: che ci spediamo a casa e al ristorante come ricordo tangibile dell’avventura, per rivivere ogni momento anche a distanza di tempo.

Bimmah Sinkhole e l’incredibile avventura nel Wadi Shab

Diretti verso sud, il mattino seguente, con lo spirito carico di energia, abbiamo fatto tappa al Bimmah Sinkhole, una meraviglia naturale formata dal crollo della roccia calcarea, creando una piscina naturale dalle sfumature turchesi. Dopo un bagno rinfrescante, abbiamo sperimentato un’inaspettata pedicure naturale: piccoli pesci si sono avvicinati per mordicchiare delicatamente la pelle, un’esperienza divertente e rilassante.

Ma la vera avventura è arrivata poco dopo, con la visita al Wadi Shab, probabilmente la tappa più spettacolare del viaggio.

Questo canyon incantato ci ha portato a camminare tra rocce imponenti, guadare corsi d’acqua e nuotare in piscine naturali nascoste. L’ultimo tratto è stato il più incredibile: un nuoto attraverso una stretta fenditura nella roccia ci ha condotti in una grotta segreta, dove una cascata scrosciava tra le pareti di pietra. L’emozione di scoprire questo angolo remoto e incontaminato è stata impagabile, una vera immersione nella natura selvaggia dell’Oman.

Un’ avventura indimenticanbile anche per nostra figlia Morgana di 10 anni.

Sur e Ras Al Hadd: tra spiagge rosa, tartarughe e ospitalità omanita

Dopo le emozioni del Wadi Shab, abbiamo proseguito verso Sur, città famosa per la costruzione delle dhow, le imbarcazioni tradizionali in legno, abbiamo fatto una piccola sosta in un locale sulle rive della piccola baia affascinante proprio sotto alla torre, dove abbiamo assaporato il Mashuai, un delizioso pesce alla griglia marinato con limone e spezie, accompagnato da riso aromatico, un’esplosione di sapori che ci ha ispirato per nuove idee da sperimentare.

Dopo aver lasciato Sur, abbiamo raggiunto Ras Al Hadd Beach, una lunga distesa di sabbia quasi deserta, dove il suolo era punteggiato da minuscole conchiglie rosate che, sotto la luce del sole, regalavano alla spiaggia un delicato riflesso rosato. Qui vicino si trova anche la riserva naturale delle tartarughe, Ras Al Jinz, un luogo protetto dove le tartarughe marine vengono a deporre le uova, offrendo uno spettacolo emozionante per chi ha la fortuna di assistervi.

Abbiamo alloggiato alla Sea Turtles Guest House”, una struttura semplice ma estremamente pulita e familiare, dove il proprietario ci ha accolto con la tipica ospitalità omanita. Al nostro arrivo, ci ha offerto una tazza di caffè omanita (kahwa) di cui sinceramente non ne siamo proprio andati matti….ma era accompagnato da un dolce invece buonissim, gelatinoso e speziato con anacardi e cardamomo (halwa omanita).

La conclusione di questa tappa e’ stata stupenda, una serata di convivialità e sapori autentici. Abbiamo cenato insieme agli altri ospiti, un gruppo variegato di viaggiatori nord-europei e arabi, condividendo un pasto in perfetto stile omanita. Abbiamo iniziato con una selezione di antipasti tipici, tra cui hummus omanita, cremoso e leggermente più speziato rispetto alla versione levantina, e mutabbal, una salsa a base di melanzane affumicate e tahina. Accanto a questi, ci hanno servito dakoos, una salsa di pomodoro piccante perfetta per accompagnare i piatti principali.

Come portata principale, abbiamo gustato il Shuwa, una specialità omanita preparata con carne di agnello marinata in una miscela di spezie locali. Said, il proprietario, ci ha spiegato tutta la preparazione di questo piatto buonissimo, la carne viene avvolta in foglie di banana e cotta lentamente in forni sotterranei per diverse ore, fino a diventare incredibilmente tenera. Il tutto era accompagnato da un profumato riso speziato, arricchito con zafferano e aromi. Come gran finnale della serata ci è stata servita un’abbondanza di frutta fresca, seguita dai deliziosi datteri dell’Oman, dolci e morbidi, i migliori che abbiamo mai mangiato.

Lampa Camp: due notti selvagge tra deserto, mare e tradizioni beduine

Lasciata Ras Al Hadd alle prime luci dell’alba, ci siamo messi in viaggio verso una delle tappe più spettacolari del nostro itinerario: il Lampa Camp. Quasi 4 ore di guida attraverso panorami mozzafiato, passando da villaggi di pescatori addormentati nel silenzio del mattino a distese infinite di deserto, dove il cielo si tingeva di sfumature incredibili mentre il sole iniziava a sorgere. L’ultimo tratto, circa 50 km di deserto, era affrontabile solo con un fuoristrada 4×4, rendendo il viaggio ancora più emozionante e impegnativo, ma ce l’ abbiamo fatta!

Il Lampa Camp, scoperto solo grazie ad altri blog di viaggiatori, si è rivelato una delle esperienze più autentiche e selvagge del nostro soggiorno in Oman. Qui, immersi tra sabbia bianca come borotolco e acque trasparenti, abbiamo dormito in tenda sotto un cielo stellato, lontani da qualsiasi segno di civiltà.

A renderci l’esperienza ancora più indimenticabile sono stati i proprietari, che non solo ci hanno sfamato con piatti tradizionali cucinati sul fuoco, ma ci hanno anche fatto sentire parte del loro mondo. Le serate erano animate da musica tradizionale, racconti e giochi in compagnia di altre persone da svariati paesi.

Di giorno, il mare ci ha regalato avventure straordinarie, tra la bassa e alta marea, tra escursioni a piedi e in barca e momenti di puro relax, abbiamo avuto la possibilità di fare snorkeling esplorando fondali ricchi di vita marina. Nuotare tra pesci colorati e coralli, con il deserto alle nostre spalle, è stata un’esperienza surreale e unica.

Il Lampa Camp ci ha offerto due notti fuori dal tempo, in cui la natura, la cultura beduina e l’adrenalina dell’avventura si sono fuse in un’esperienza pazzesca!

Wahiba Sands: un’ultima notte magica tra dune e stelle

Dopo l’esperienza selvaggia al Lampa Camp, ci siamo messi in viaggio verso l’ultima tappa del nostro itinerario prima del rientro a Muscat: il “Moon Light Camp, immerso nel cuore del deserto di Wahiba Sands.

Rispetto ad altre strutture della zona, questo camp offre un ottimo rapporto qualità-prezzo con la possibilita’ di scegliere anche casette indipendenti con tutti plus e ottima pulizia ad un prezzo moderato!

Questa volta l’ adrenalina è salita con il tramonto, quando ci siamo avventurati in un’indimenticabile gita in 4×4 tra le dune. I nostri autisti – veri e propri piloti spericolati :)– ci hanno fatto divertire tra salite vertiginose e discese mozzafiato nella sabbia, con paesaggi dorati che cambiavano colore mentre il sole calava all’orizzonte. Morgana si è divertita tantissimo, lasciandosi travolgere dall’emozione di questa corsa sulle dune.

La serata è proseguita con una cena di gruppo sotto le stelle, seguita da un grande falò nel deserto, dove il tempo sembrava essersi fermato tra racconti, risate e il cielo illuminato da migliaia di stelle.

L’ultima emozione prima di ripartire è stata al mattino, con un piccolo tour sui dromedari (che loro chiamano cammelli!). Un momento rilassante e divertente prima di salutare il deserto e rimetterci in viaggio verso Muscat per il volo di ritorno.

Un’esperienza che consigliamo a tutti: un mix perfetto di avventura, romanticismo e tradizione omanita, con quel tocco di comfort che rende il deserto ancora più magico.

Il ritorno a Muscat: un bagaglio di emozioni e idee

Dopo 2000 km di esplorazione, siamo tornati a Muscat con il cuore e la mente pieni di ispirazioni. Questo viaggio ci ha insegnato che la cucina è un linguaggio universale, un ponte tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione.

L’Oman ci ha regalato nuovi sapori, profumi e suggestioni che presto trasformeremo in storie e piatti, capaci di raccontare la magia di questa terra lontana attraverso la nostra cucina fusion.

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