I CINQUE SENSI NEL PIATTO
Un viaggio alla scoperta di come realmente mangiamo.
Quando mangiamo stiamo facendo una vera e propria esperienza che coinvolge tutti i 5 sensi.
Mangiamo con il cervello e non solo con la bocca !!!
Ecco come i cinque sensi ci aiutano a capire se un cibo piace o no
La Vista
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È il primo senso che viene coinvolto, ed è quello maggiormente utilizzato: basta vedere delle foto di tagliatelle che già abbiamo fame!
La vista, infatti, influenza in modo decisivo i nostri giudizi.
Ci capita spesso di scegliere al ristorante un piatto piuttosto che un altro, perché abbiamo buttato l’occhio al tavolo vicino o perché influenzati da alimenti per i loro colori, la dimensione e le forme.
La nostra attenzione e lo stimolo visivo indotto è talmente forte che l’organismo inizia a prepararsi per accoglierlo, con l’aumento della salivazione… è l’ acquolina in bocca!
Se vi è già capitato di stare a dieta saprete che per rendere più invitante quella solita insalata si aggiunge colore con la curcuma, che da un bel tocco di giallo, o mischiando più tipi i verdure per sopperire con il colore alle poche calorie…
…E se provassero a bendarvi, potreste trovare sorprendentemente gustosa una pietanza che alla vista non oseresti avvicinare!
L' Olfatto
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È il senso più potente che abbiamo, i recettori olfattivi sono direttamente collegati con il sistema nervoso, gli odori raggiungono immediatamente il cervello e quindi la nostra coscienza.
Ecco perché dormendo si può non essere svegliati da un forte rumore, ma non potete non aprire gli occhi quando l’aroma del caffè vi arriva al naso!
Allo stesso modo vi sarà capitato di essere trasportati nel tempo dalla riscoperta di un profumo sentito chissà quando..
Alcuni alimenti pur essendo molto gustosi, non vengono presi in considerazione a causa del loro odore poco invitante, pensate ad alcune tipologie di formaggi o verdure.
E pensate alla più potente delle paternali che avete ricevuto davanti ad una minestra di cavoli… molto probabilmente non sara’ il vostro piatto preferito perché il cervello ha associato a quel profumo una sensazione di disagio.
L’olfatto si può distinguere in Profumo, odore che arriva al naso dall’esterno e Aroma, stimolazione olfattiva che, a partire dalla bocca giunge ai recettori.
L’odore influisce anche sulla scelta del cibo perché aiuta a capire se un alimento è fresco o se sta andando a male, anche se non sempre un cattivo odore è sintomo di deterioramento.
Ricordo quando ho assaggiato il Durian (un frutto tropicale che secerne proprio un cattivo odore per non essere mangiato) ….quella tremenda puzza d’immondizia mai mi avrebbe fatto pensare ad un sapore cosi dolce e gradevole.
Sono riuscito a superare l’ olfatto ed emozionarmi alla conoscenza di un ingrediente nuovo!
Viceversa un profumo gradevole può non essere commestibile… provate a dare una golata a Chanel n5!!!
Oppure rinuncereste a cibi, come alcuni formaggi (es. Gorgonzola), pesci o verdure (es. broccoli e cavoli), che, nonostante l’odore sgradevole sono buonissimi al palato?
Ci viene quindi in aiuto il gusto!
Il Tatto
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E’ un altro senso che riveste un ruolo sostanziale nelle scelte in ambito alimentare, la consistenza di un cibo e’ fondamentale.
Si può’ essere infastiditi dalla troppa elasticità o friabilità di un piatto, oppure c’e’ chi prova avversione per le pietanze liquide e granulose, altri ancora che per esigenze fisiche non possono affrontare cibi troppo duri.
Pensate com’è diverso mangiare la pizza, una coscia di pollo o costine con le posate o con le mani….. tutta un’altra storia!
Immaginatevi una patatina fritta, se al tatto risultasse molle difficilmente vi piacerà.
Anche il contatto del cibo con la lingua, le guance, il palato e i denti sono importantissimi: uno spaghetto che scivola tra le labbra, il frizzare di una bollicina, il cioccolato che si scioglie in bocca…
Prendetevi il tempo necessario per godere di queste piccole sensazioni!
L' Udito
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L’Udito è concepito come un senso che poco ha a che fare con l’alimentazione.
Forse non ve ne rendete neanche conto, ma la masticazione produce dei rumori che ci fanno percepire fin da subito se un alimento è fresco e croccante o meno.
Se prendiamo un cracker da un sacchetto aperto già da un po’ e al primo morso non sentiamo lo “scrunch” capiamo immediatamente, ancor prima di assaggiarlo, che non è più molto fresco e buono.
Provate ad assaporare un pezzo di finocchio crudo in un’ insalata e vi accorgerete subito se quell’ortaggio ha avuto una vita breve dopo la sua raccolta o se ha stazionato in frigorifero per giorni!
È il senso meno usato quando mangiamo, ma influenza molto la nostra propensione verso determinati alimenti, come le crudite’.
Non sarebbero la stessa cosa senza il loro suono!
Non sottovalutare poi, le melodie di sottofondo che accompagnano il momento del pasto.
La musica giusta può rendere perfetta un’occasione qualunque, una bevuta tra amici o rendere armoniosa anche una cena solitaria.
Il Gusto
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L’ultimo senso, nonché quello che tutti considerano fondamentale in materia enogastronomica: il Gusto
Attraverso quattro parametri fondamentali si possono misurare i sapori: la parte anteriore della lingua è dotata di un recettore che percepisce il dolce, quella posteriore avverte l’amaro, le aree laterali sono sensibili al salato e all’acido.
Esiste anche il quinto gusto: umami
Non esistono regole per determinare se un gusto è buono o cattivo perché ognuno di noi ha le proprie percezioni, diverse da quelle di qualsiasi altro individuo.
È il senso che ci permette di distinguere gli alimenti più adatti alla nostra alimentazione.
Quello che trovo di fantastico del senso del gusto è che le papille gustative possono essere educate: da piccoli siamo semplici, ci piace il dolce e non l’amaro e già’ nei primi anni apprezziamo il salato, mano a mano che cresciamo conquistiamo una dimensione più complessa, influenzata anche dalle tradizioni culturali.
Quindi perché non imparare ad apprezzare i cibi che non conosciamo?
Datevi del tempo per sperimentare in più occasioni e in maniera diversa nuovi ingredienti !
Un piccolo suggerimento è quello di sperimentare un nuovo cibo senza preconcetti.
Godetevi tutto, dalla situazione che vi ha portati ad averlo davanti a tavola fino all’ assaporare l’ ultimo boccone stando attenti alle sensazioni che vi provoca!
Il messaggio che voglio farvi arrivare è semplicemente quello di concedere un po’ di tempo e concentrazione al vostro pasto.
Se pensate di non averne, obbligatevi a fermare il cervello perché’ il rapporto con il cibo e’ un aspetto focale in un percorso di crescita.
L’ alimentazione e il modo di farlo, sono importanti per migliorare la qualità della propria vita.
Essere curiosi, stupirsi, conoscersi, fare nuove esperienze è linfa vitale per la vita.
Fate in modo di non distrarvi quando mangiate perchè nutrireste di noia la vostra vita!!!
Sperimentare nuove ricette, assaporare nuove spezie, arricchire i cibi di colori e profumi , non ha effetti negativi, ma solo tanti benefici per il corpo e la mente!
A questo proposito vi invito al mio Ristorante L’Angelo per mangiare con il cervello, in modo da spezzare la monotonia che spesso è causa di apatia. Vi può interessare?
Vi aspetto!
Chef Rao